Nutrire la Franciacorta: sinergie contro la disoccupazione

castelloOldofrediPadernoFranciacortaL’agricoltura come ammortizzatore sociale e la Franciacorta che da terra vocata e produttrice dei più evoluti vini italiani DOCG secondo il metodo classico si trasforma in culla di un progetto salva giovani, precari e cassaintegrati che, grazie a sinergie produttive integrate tra enti locali e Terzo Settore, potranno ben sperare in un impiego.

NUTRIRE LA FRANCIACORTA, questo è il titolo scelto, in vista dell’Expo 2015, da tre realtà da tempo unite per salvaguardare il territorio: la Franciacorta dei comuni, guidata dal sindaco di Paderno Franciacorta, Antonio Vivenzi, la condotta Slow Food Oglio, Franciacorta e lago d’Iseo e la cooperativa sociale Clarabella, costituita nel 2002 per sviluppare le attività agricole e creare opportunità lavorative per persone con disagio psichico.

Al centro del progetto l’uomo, l’amore per la propria terra e la possibilità di dare ai cittadini in comodato d’uso gratuito terreni agricoli demaniali incolti o inutilizzati, attraverso la gestione della cooperativa sociale e destinati al recupero di antiche varietà di grano (monococco) e granoturco. La grande sfida è infatti riqualificare e valorizzare le storiche filiere agroalimentari della Franciacorta e in questo senso le “Comunità del Cibo” di Slow Food possono fornire un valido modello da replicare.

Paderno Franciacorta (BS), capofila dell’iniziativa, è già un comune virtuoso – impegnato da anni nella salvaguardia del paesaggio – ed ecosostenibile, come dimostra l’efficienza energetica dei suoi edifici pubblici.

Ma il primo cittadino, Antonio Vivenzi, ha già inviato il piano a tutti i Comuni della zona e si rivolge anche ai privati: tutti coloro che possiedono terreni in stato di abbandono – per i quali pagano comunque tasse elevate – potrebbero accettare di metterli a disposizione della comunità gratuitamente in cambio di un adeguato sgravio fiscale.

vignacapriolowebHanno già raccolto il testimone Iseo, Corte Franca e Capriolo, ma il rispetto per la storia, il desiderio di ridare dignità ai numerosi prodotti locali e la volontà di valorizzare la regione da un punto di vista gastronomico, muoveranno altri ad unirsi alla brillante idea facendo di questo distretto un’eccellenza del vero Made in Italy.

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