Il Bitto torna in centro e Morbegno si anima di iniziative all’insegna del gusto

C’è ancora tempo domani, dalle 9 alle 19, per partecipare alle degustazioni e alle iniziative della 105esima edizione della Mostra del Bitto. Che è in programma tra le vie e le piazze di Morbegno (SO), a soli 100 km da Milano. E, dunque, facilmente raggiungibile. Specie se ad attenderci c’è il re dei formaggi. Come viene chiamato il Bitto dai suoi produttori ed estimatori. 

Rassegna

La più importante rassegna enogastronomica della provincia di Sondrio – a ingresso gratuito – si è aperta venerdì con un programma ricco di proposte per tutti, grandi, piccini e famiglie. 
DOMENICA 14 ottobre
ore 11,00 · BABY DANCE FOLCLORISTICA. A cura dell’Animazione “LA TATA”
ore 12,00 · Proiezione DOCUMENTARIO VINCITORE Sondrio Festival 2012
Mostra Internazionale sui parchi
ore 14,30 spettacolo Teatrale per bambini “VERSO LA LUNA” con Alessandro Calabrese e Anna Gussoni – regia Angelo Facchetti
ore 17,00 · IL RITORNO DEL MAGO LEO per grandi e piccini

Beppe Bigazzi battitore d’eccezione

Ospite d’onore sarà Beppe Bigazzi, per anni conduttore-gourmet della Prova del Cuoco di RAI 1 insieme ad Antonella Clerici. Che sarà il battitore d’eccezione alla “Grande asta del Bitto”. Attesa domenica ore 15 nell’ambito della ormai più che centenaria fiera dedicata al re dei formaggi valtellinesi.
 
Il pluridecorato Bitto ha origini antiche e la sua lavorazione si fa risalire ai Celti, esperti pastori e casari. A loro si deve con tutta probabilità l’inizio della produzione di formaggi a lunga conservazione per mantenere e trasferire le proprietà nutritive del latte nel tempo. Pare infatti che la stessa etimologia del nome Bitto, derivante da “Bitu”, possa indicare “qualcosa di perenne”. Il Bitto si produce negli alpeggi della provincia di Sondrio e di alcuni comuni limitrofi dell’Alta Valle Brembana (in provincia di Bergamo) e della provincia di Lecco. La sua stagionatura varia da un minimo di 70giorni ai 10 anni.

Tradizione agroalimentare

La Valtellina vanta una tradizione agroalimentare straordinaria – dalla bresaola alla casera, dal Nebbiolo allo Sforzato, dai pizzoccheri alle mele – riconosciuta dalla Regione Lombardia attraverso il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina che riunisce i consorzi di tutela, le associazioni di produttori e le aziende del territorio.
 

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