Agroalimentare, i calici liguri di talento a Vinitaly 2013: 68 aziende e 154 etichette

Apre i battenti, domenica 7 aprile a VeronaFiere, Vinitaly 2013, il salone che per quattro giorni, con la Liguria presente, trasforma la città scaligera la capitale mondiale del vino.

Una scenografica cantina

La Liguria, con lo stand di Regione e Unioncamere trasformato in una scenografica cantina, è pronta anche quest’anno, a conquistare, sedurre e incantare tanti appassionati e consumatori con i suoi vini, non numerissimi, ma importanti per qualità, tipicità e unicità. Proprio per questo, ogni anno, lo stand ligure registra una grande folla di visitatori e operatori italiani e stranieri.

Si punta a una promozione a pieni voti

“Anche quest’anno puntiamo a una promozione a pieni voti”, afferma l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo che sottolinea come la “pur limitata produzione regionale sia rappresentata da vini di alta qualità, vini di talento e rappresenti una grande eccellenza del territorio”.

Vinitaly tappa importante

“Vinitaly è una delle tappe più importanti e obbligate per il mondo del vino, un appuntamento annuale a cui i nostri produttori non possono mancare”.
Barbagallo, domenica mattina parteciperà alla cerimonia inaugurale di Vinitaly e alle 12, premierà il produttore ligure “Benemerito” con la Gran Medaglia Cangrande assegnata da VeronaFiere.

Impegni strategici

La valorizzazione, la tutela e la promozione del vino e più in generale il sostegno alle imprese vitivinicole “rappresentano sicuramente gli impegni strategici dell’assessorato che mi onoro di rappresentare con il mandato ricevuto. E passano anche attraverso la partecipazione e l’organizzazione di manifestazioni e eventi regionali e nazionali”, ha aggiunto Barbagallo.
A Vinitaly si può fare anche il giro della Liguria del vino.

Guida l’Imperiese

L’elenco provvisorio dei produttori vinicoli liguri che hanno aderito a Vinitaly 2013 nello stand della Regione Liguria vede in testa l’Imperiese con 31 aziende. Seguito dallo Spezzino con 21, il Savonese con 12 e il Genovesato con 4. In tutto, quindi, 68 aziende e 154 etichette di vini liguri.

Vetrina turistica

Lo stand dei viniliguri al padiglione 11, B4 è allestito anche in chiave di promozione turistica. Con grandi foto del paesaggio ligure, una sala laboratorio per le degustazioni e diversi point. A cura dell‘Enoteca Regionale della Liguria che ha di recente ottenuto il riconoscimento dalla regione e dall’Ais-associazione Italiana Sommeliers.

Gli spazi dello stand

Lo stand della Regione Liguria ospita una spazio enoteca dedicato alla degustazione dei vini liguri, una saletta per le presentazioni guidate e un salotto riservato alle aziende per incontrare gli operatori e la stampa.
Le aziende vinicole in Liguria sono oltre 1700. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di piccoli produttori. La superficie vitata regionale è di 1547 ettari, di cui 540 a Doc-Denominazione di origine controllata,  53 quella dove si producono vini Igt e 954 quelli da tavola. La produzione totale di vino è di oltre centocinquemila ettolitri, pari a una produzione di circa 4 milioni e mezzo di bottiglie.
Il “sistema qualità” della vitivinicoltura ligure si esprime in otto denominazioni di Origine Controllata. Sono: Doc Ormeasco di Pornassio, Doc Rossese di Dolceacqua, Doc Riviera Ligure di Ponente, Doc Val Polcevera, Doc Golfo del Tigullio–Portofino, Doc Colline di Levanto, Doc Cinque Terre, Doc Colli di Luni) e in quattro Indicazioni Geografiche Tipiche (Igt Liguria di Levante, Igt Colline del Genovesato, Igt Colline Savonesi, Igt Terrazze dell’Imperiese).
Tra le uve a bacca bianca il vitigno più diffuso in tutte le quattro province liguri è il Vermentino, seguito dal Pigato e Lumassina per la provincia di Savona, il Bosco e l’Albarola per La Spezia, la Bianchetta e il Moscato per Genova.
Tra le uve a bacca nera il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco, la Granaccia e il Ciliegiolo sono tra i vitigni più rappresentativi.

I passiti

Tra i vini passiti da segnalare il celebre  Schiacchetrà delle Cinque Terre.
A questi vitigni “tradizionali” si aggiungono quelli frutto della valorizzazione del patrimonio varietale autoctono ligure curata dall’assessorato all’agricoltura regionale. Operazione che ha permesso un recupero capillare su tutto il territorio di numerose varietà autoctone minori a bacca bianca e rossa di particolare valore enologico. Fra cui: Ruzzese, Moscatello di Taggia, Barbarossa, Massaretta, Bruciapagliaio, Picabon, Fratepelato e Vermentino nero.

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