In mostra a Cernobbio i prodotti toscani falsificati e taroccati

Dal kit in bustina per fare il Chianti alla finta Finocchiona tra i prodotti falsificati
Coldiretti: le imprese vengono danneggiate per 6 miliardi di euro  all’anno
(Adnkronos) – Il kit in bustina per produrre il Chianti che si acquista sul web, l’olio extravergine con l’etichetta che richiama Firenze, il salame, e addirittura la finocchiona finiscono nella credenza dei prodotti taroccati più famosi del mondo. Che sono in mostra a Villa d’Este, a Cernobbio (Como) in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti in collaborazione con lo Studio Ambrosetti. 

Toscana Regione più taroccata

Il forum è in programma da domani a domenica 21 ottobre. La Toscana del primato agroalimentare italiano con 465 specialità conquista un altro primato, quello della regione più taroccata d’Italia. E probabilmente del mondo. Ovvero la ‘delegazione’ dei falsi, dei prodotti falsificati, presenti in mostra a Cernobbio.

Forza evocativa

Quella toscana è infatti, la più nutrita con tanti esemplari di tarocchi che sfruttano la forza evocativa dell’Italian Sounding. Ovvero etichette ingannevoli, poco chiare. E l’ignoranza del consumatore finale. Cui non sono forniti tutti gli elementi per capire cosa sta acquistando.
Tra gli esempi nella credenza di Cernobbio il ‘Tuscan Moon’ spacciato per un vino sangiovese ma di toscano non ha davvero nulla; lo stesso accade per il ‘Forest Ville’, etichetta chiaramente e furbamente ingannevole: c’è scritto ‘Sangiovese – Chianti’ ma è prodotto nella Napa Valley. Per restare in cantina: il kit per pseudo Chianti in bustina venduto online scoperto da ‘Striscia la Notizia’ per farsi in casa il vino italiano. Poi c’è il ‘Toscano’, salame prodotto in qualche paese sconosciuto degli Usa; la ‘Palenta’ prodotta in Serbia, la ‘Finocchiono’, tentativo cacofonico di imitare il successo della nostra Finocchiona e l’olio extravergine che sfrutta immagini e riferimenti della toscanità, come per esempio Firenze, per commercializzare confezioni il cui olio è la somma di miscele provenienti da paesi europei. 
“Chi compra non compra toscano, compra chiaramente un falso – commenta Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana che guida la delegazione a Cernobbio – un falso che danneggia alle radici le imprese toscane e che produce un giro d’affari di 6 miliardi di euro l’anno”.
Il contesto del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione è l’occasione per ricordare che servono azioni forti per tutelare e difendere produzioni dalla forte identità territoriale. Nel corso del Forum sarà presentata anche una approfondita analisi sulla conquista dei mercati esteri da parte del Made in Italy alimentare e sui cambiamenti in atto nelle scelte di acquisto a livello nazionale. Verrà anche inaugurato il Salone dei nuovi mestieri per presentare concretamente le opportunità offerte dalla campagna.

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