A Milano Bottiglie Aperte, percorsi di gusto e una ricerca su contraffazione del Made in Italy

‘Non sai quello che mangi. Il Grande Inganno del Made in Italy‘ è il titolo provocatorio del convegno di apertura (domani, sabato 2 marzo – ore 11) di Milano Bottiglie Aperte. Ovvero il salotto del gusto che ospita vini e prodotti di nicchia, a Palazzo Giureconsulti, nel centro di Milano.
Milano Bottiglie Aperte

Le domande

Ci si interroga su come riconoscere e valutare cosa si porta in tavola. Un tema caldo e controverso, che espone i consumatori nella giungla delle etichette, spesso ingannevoli e fuorvianti.

Piatti industriali

Piatti industriali contenente carne di cavallo non tracciabile, formaggio contaminato, olio di oliva europeo spacciato per Italiano, vini DOP e DOCG la cui uva proviene inaspettatamente da molto lontano … Cosa contengono gli alimenti che compriamo nella grande distribuzione alimentare? Cosa non svelano le etichette, anche lette con la massima attenzione? Quali sono i meccanismi del mercato agroalimentare e vitivinicolo internazionale che è meglio conoscere per non essere ingannati?

Milano Bottiglie aperteCose da sapere

Il tema sulla tutela della denominazione di origini italiane viene trattato partendo da esempi tragi-comici. Come i kit venduti in Canada per fare vino finto a casa. Per parlarne poi con gli esperti offrendo uno scenario e possibili soluzioni. Fra gli ospiti intervengono Attilio Barbieri (giornalista e blogger di etichettopoli.com) che presenta una ricerca alla scoperta del Made in Italy, frutto di un’inchiesta durata tre anni fra le numerose referenze presenti sul nostro mercato. Da cui il dibattito con Federico Vasoli (international business lawyer con grande esperienza nei paesi del Sud-Est Asiatico) che racconta nel dettaglio le difficoltà del tema della tutela nei mercati orientali emergenti. Interviene Valentina Abbona giovane ambasciatrice nel mondo insieme alla mamma per l’azienda di famiglia Marchesi di Barolo. A lei il compito di descrivere l’esperienza dell’avventura imprenditoriale nei Paesi più diversi. Indicando i passaggi chiave da effettuare per un’azienda vitivinicola verso  il processo dell’internazionalizzazione virtuosa. Laura Sotgiu (Ispettore per l’attuazione dei piani di controllo dei vini a D.O. e I.G.) illustra il ruolo dell‘ispettore vitivinicolo. Il cui compito è di salvaguardare i prodotti italiani da un mercato molto spregiudicato che ha tutto l’interesse a far sì che nei controlli di filiera non vengano inserite alcune clausole che penalizzerebbero il prodotto europeo e valorizzerebbero invece molto quello italiano, a confronto col mondo retail. Per storia nota, i nostri regolamenti già in passato sono stati emanati con l’obiettivo di ottenere prodotti di qualità con modalità sicuramente più onerose, ma che avevano lo scopo di tutelare i nostri prodotti.

Olio, vino e miele

L’olio, il vino, il miele sono alcuni dei protagonisti sulla scena del complesso spettacolo di identificazione di un buono e sano prodotto italiano.

Cose da gustare

Dal Piemonte i calici dei Marchesi di Barolo, il gattinara Molsino di Nervi, il bracchetto d’Acqui passito Trentasei di Isolabella della Croce, le grappe della straordinaria distilleria Berta immersa in un parco ricco di essenze e profumi, e dalle nobili colline del Monferrato il Barbera di De Alessi e Casalone.
Per passare alla Lombardia, il Franciacorta Sansevé satin di Monterossa, il Marzemino in purezza 9.9 dell’azienda La Contessa di Capriano del Colle. Quindi le birre della bergamasca Elav. E giungere poi in Trentino. Dal Teroldego Foradori alle bollicine Trento Doc Ferrari, accostati agli alto atesini Sauvignon di Kloster Neustift Abbazia di Novacella (prodotti dal 1142 dai Monaci dell’Abbazia) e all’aromatico Gewurztraminer di Tieffenbrunner. Al Veneto con il cartizze e il prosecco di Valdobbiadene di Ruggeri, di Fossmarai e di Carlo Biasotto. Nonchè il Soave Classico Calvarino di Pieropan, lo chardonnay Gazia affinato in botti di acacia del trevigiano Castello di Carboncine.

Il Friuli

Si prosegue per il Friuli. Che propone la ribolla gialla spumante di Eugenio Collavini e la Ribolla di Gravner, lo schioppettino di Prepotto di Colli di Poianis, il gris di Lis Neris e il Blanc De Rosis di Schiopetto.

Oltrepò Pavese

Andiamo quindi in Oltrepò. E partiamo con il Pinot noir di Prime Alture e di Tenuta Mazzolino. Per proseguire con il Barbera in purezza DodiciDodici di Castello di Cigognola. Quindi con il rosso riserva Cavariola di Bruno Verdi, il Profilo brut nature millesimato di Andrea Picchioni, la Bonarda di Franco Pellegrini. E l’immancabile Cruasé, metodo classico vinificato rosè del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese, il Crudoo di Giorgi.

Emilia-Romagna, lambrusco e non solo

Verso la via dell’Emilia-Romagna. Dove trionfa il lambrusco Marcello di Ariola di Parma, nominato miglior spumante rosso al mondo dall’International Wine Challenge di Londra. Cui si affiancano il Gutturnio della Cantina Valtidone, il lambrusco di Zanasi, di Cottafavi e il Grasparossa di Castelvetro DOP di Zanasi. Oltre al blend piacentino come la Pantera e i Lupi nella Sera di Luretta.

La Trinacria

Un interesante passaggio, poi, nelle terre calde siciliane con il passito di Pantelleria Arbario di Vinisola, il Plumbago nero d’avola in purezza di Planeta e il marsala riserva di Pellegrino.

Nel cuore del bel Paese

Passiamo quindi alle Marche con il Verdicchio dei Castelli di Jesi di Casalfarneto. Quindi, in Basilicata con l’Aglianico di Bisceglia, prima di tornare verso l’Umbria con il Sagrantino di Montefalco di Arnaldo Caprai. Andiamo quindi in Toscana con il Brunello di Montalcino di Casanova Di Neri, Monteventine e il Chianti Classico di Castelli del Grevepesa. E fermarsi in Campania con il Greco di Tufo di Vinosia, il Taurasi di Rocca dell’Angelo e il Fiano Anrìtece di De Conciliis.
Milano Bottiglie Aperte ospita contenuti gastronomici nella sezione Storie di Food: selezione di salumi e parmigiano di Parmagusto, le nocciole di Lu della cooperativa CORILU, robiole e caprotta a latte crudo di capre di razza Roccaverano della Fattoria Regina del Monferrato; chicche di pasticceria dolce e salata di Veggetti; olio extravergine di olive Nocellara del Belice di Sciavuru d’Aliva; tagliolini, bagna cauda e pasta e fagioli conditi con olio di nocciole presentati da “La Commedia della Pentola” del Consorzio Alto Monferrato.

Occasioni per amare l’Oltrepò

Milano Bottiglie Aperte lancia sabato pomeriggio all’ora del tè Love Oltrepò, la nouvelle vague oltre padana. Un percorso di promozione e riqualificazione di un territorio, dai suoi vini, come il Buttafuoco, il dolce Sangue di Giuda, la Bonarda e le nuove Bollicine ai wine resort e alle residenze recettive della romantica campagna pavese. Storie di uomini e donne che affrontano con passione le difficoltà di essere piccoli viticoltori. Con l’obiettivo di portare sul mercato prodotti di qualità e alla moda, come i vini bio. Il convegno è promosso dal Consorzio dell’Oltrepò Pavese.

Milano Food Week

Apre la tavola rotonda Federico Gordini, presidente di Milano Food Week e ideatore di Love Oltrepò, con il direttore del consorzio Matteo Marenghi  per introdurre realtà diverse e complementari sul territorio, come Franco Pellegrini di Canneto Pavese ambasciatore di Inoltre libera associazione di produttori che raduna alcune aziende di grande qualità e Roberto Lechiancole fondatore di Prime Alture Wine Resort.

Ufficio stampa Bottiglie Aperte
Véronique Enderlin – 340 85 25 313 – v.enderlin@bottiglieaperte.it
Cristina Ciusa – 347 25 20130 – c.ciusa@bottiglieaperte.it
Info:
Bottiglie Aperte – Palazzo Giureconsulti, Piazza dei Mercanti Milano
Apertura:
Sabato 2 marzo dalle 11 alle 22
Ore 11: convegno Non sai quello che mangi. Il Grande Inganno del Made in Italy
Ore 17: convegno Love Oltrepò
Ore 18,30: aperitivo con l’autore Il Nuovo Bon Ton di Roberta Schira
Domenica 3 marzo dalle 11 alle 20
Show cooking e degustazioni
Ticket giornaliero: 15 euro
 info@bottiglieaperte.it        www.bottiglieaperte.it 
https://www.facebook.com/pages/Bottiglie-Aperte

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