ReMIVeri: lungo le vie d’acqua da Milano a Venezia

Canottieri Naviglio 1

di Franca Iannici

Un anello verde-azzurro fatto d’acqua, che si allarga attorno alla città.
E’ l’idea ispiratrice delle Vie d’Acqua, uno degli elementi caratteristici di Expo Milano 2015, che rappresenta il legame storico di Milano con l’acqua sulla memoria dei Navigli, delle chiuse leonardesche, della Darsena come porto della città e che e che ha ispirato un gruppo di atleti a riproporre un’antica tradizione della navigazione del fiume Po, proprio come avveniva negli anni ’20.
I protagonisti di questa impresa sono 10 atleti della Canottieri San Cristoforo di Milano. Partiti lo scorso 16 maggio a bordo di due barche, con due equipaggi composti da quattro vogatori e due timonieri, sono in viaggio per raggiungere Venezia e partecipare alla Vogalonga 2015 il 22 maggio: in sette giorni dovranno percorrere 450 km in sette tappe, passando da 12 città in tre regioni.

Si possono seguire sulla pagina Facebook (http://www.facebook.com/pages/reMI-VEri/749084741848207?fref=ts, su Twitter @remiveri, o sul sito http://www.remiveri.it/

 

Canottieri Naviglio 2Il giorno della partenza erano tutti presenti in Darsena per assistere al passaggio delle barche attraverso la Chiusa della Conchetta, la prima e la più piccola delle quattordici conche che si incontrano lungo il Naviglio da Milano a Pavia. La Conchetta, come tutte le altre conche del Naviglio di Pavia, è costituita da due canali distinti e paralleli, un canale laterale detto “scaricatore o di soccorso”, indispensabile per garantire la portata minima e un secondo canale costituito da una vasca per la risalita e la discesa delle imbarcazioni, che viene riempito o svuotato in base alle necessità manovrando le porte. Quando fu costruito il manufatto era costituito da portine e portoni in legno, da un’edicola in mattoni per il guardiano delle acque e da parapetti in granito su entrambe le sponde.

Milano Venezia in canoa cartina_lmv_130619
La cartina che mostra l’intera idrovia navigabile da Locarno a venezia è tratta dal sito www.locarnomilanovenezia.ch

 

Un’impresa impossibile? Non proprio dal momento che nel 1927 un gruppo di canottieri si era già cimentato nella discesa del Po partendo da Milano fino a Venezia con l’obiettivo di raggiungere l’Istria e la Dalmazia, traversata meticolosamente documentata dal canottiere-fotografo Arnoldo Chierichetti attraverso un diario fotografico. Furono necessarie 13 giornate di navigazione attraversando le città di Milano, Piacenza, Casalmaggiorne, Ficarolo, Chioggia, Venezia, Lignano, Trieste, Porenzo, Pola, Unie, Zapuntello e infine Zara. Sono state proprio le foto scattate da Chierichetti che hanno convinto il nuovo equipaggio a riproporre la tradizionale impresa, studiando minuziosamente lo stesso percorso e valutando tutti gli aspetti tecnici, ben consapevoli che “solo la gioia e l’amore sono le ali per le più grandi imprese”come scriveva Goethe. La gioia, l’entusiasmo e lo spirito di abnegazione necessari per affrontare le difficoltà che un’avventura come questa comporta e l’amore per promuovere lo sport, anche per gli atleti autistici creando un fund-raising per sostenere l’Associazione Autismo Pavia Onlus. La discesa a Venezia sarà l’opportunità per raccogliere fondi destinati all’Associazione con l’intenzione di sensibilizzare il pubblico sulle difficoltà legate alla disabilità e sull’importanza delle dello sport per gli atleti disabili.

Canottieri Naviglio gruppo

 Ma chi sono protagonisti, dai 20 ai 60 anni, della Canottieri San Cristoforo che al grido del loro motto remus adverso flumine affronteranno le acque del Po? Sergio Passetti, presidente e fondatore del CUS-Canottieri San Cristoforo, Sandro Abu Ne’ Meh, Daniela Bialetti, Arianna Cerea, Massimo Citterio, Nicola Frisia, Leonardo Modulo, Andrea Pantò, Giovanni Preda, e Giacomo Scandroglio.

Le barche utilizzate sono due Gig, (lunghi 12 metri, larghi 80 cm, peso 80 kg.) che consentono la voga di quattro canottieri accompagnati da un timoniere. Durante il percorso si prevede un consumo di circa 500/600 calorie all’ora, che alla fine della manifestazione saranno 45000 (circa 100 piatti di pastasciutta al pomodoro). Nel team ci sarà un medico e l’alimentazione degli atleti sarà a base di carboidrati al mattino e proteine la sera. Si lavora nelle prime ore della giornata e si riposa nel pomeriggio.
La manifestazione si concluderà a Venezia con la Vogalonga: nel 2014 avevano partecipato 2100 barche e più di 8000 vogatori. Un atto d’amore verso Venezia e l’acqua che la circonda.

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