Parco Alpi Liguri, in arrivo 1,5 milioni per viabilità e accoglienza visitatori
La Liguria pensa in verde. In arrivo, dalla Regione, un milione e mezzo di euro per il Parco delle Alpi Liguri che servirà per la manutenzione della viabilità, il recupero dei sentieri e l’accoglienza nei rifugi dei visitatori.
L’intervento fa parte del Par-Fas 2007-2013, il Programma attuativo regionale Fondi aree sottoutilizzate. I fondi finanzieranno i lavori all’80 per cento, mentre la restante parte sarà a carico del Parco.
Per i sentieri e i rifugi è già in corso la progettazione. I lavori cominceranno nel 2014. Per quanto riguarda la viabilità i cantieri, tra i quali quelli che riguardano la strade provinciali 2 , San Bernardo di Mendatica – Colle Garezzo, 76, Colle Melosa – Garezzo e 69, Pigna – Monte Gouta – la Colla – Camporosso saranno aperti nelle prossime settimane.
I NUMERI DEL PARCO – Il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri coinvolge i territori dei Comuni di Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pigna, Rezzo, Rocchetta Nervina e Triora, è stato istituito con la Legge regionale numero 34 del 15.11.2007, ha una superficie di 6.041,21 ettari ed è situato in provincia di Imperia. E’ caratterizzato dalla presenza di aree a parco naturale e di aree a paesaggio protetto. Il Parco naturale è suddiviso in quattro distinte zone, non contigue fra loro, poste a ridosso dei crinali di confine con la Francia ed il Piemonte. A contorno di queste zone e a collegamento fra di esse vi è il Paesaggio protetto, che viene a costituire il tessuto connettivo di collegamento.
CANDIDATURA PATRIMONIO CULTURALE UNESCO – I parchi transfrontalieri Italia-Francia delle Alpi Marittime e del Mercantour hanno presentato la proposta di candidatura delle Alpi del Mare, a Patrimonio culturale e naturale dell’Unesco comprensorio di cui fa parte anche il parco naturale delle Alpi Liguri. Oltre al parco naturale Alpi Liguri, le Alpi del Mare comprendono l’area protetta regionale Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia, il sito di interesse comunitario dei fondali Capo Mortola e San Gaetano e quelli del Monte Abellio, Monte Grammondo e Torrente Bevera, sempre nell’Imperiese. I precedenti riconoscimenti Unesco ottenuti in questi anni dalla Liguria sono Porto Venere, le Cinque Terre e i Palazzi dei Rolli di Genova.
MUSEO DELLA CASTAGNA – Il Museo della Castagna di Montegrosso propone al suo interno un breve percorso suddiviso in sei sezioni, che avvalendosi di pannelli esplicativi, fotografie, mappe e ricostruzioni illustrano storia e tradizioni dell’utilizzo della castagna nelle società rurali dell’entroterra ligure.
Dagli aspetti botanici a quelli storico-etnografici, sino ai vari usi dellapianta e alle tecniche di lavorazione e conservazione del frutto, la sede illustra l’intero ciclo della castagna nell’economia e nell’alimentazione delle generazioni passate. A conclusione del percorso, la sezione reale di un tronco millenario e un video didattico. All’esterno del museo, in una nicchia appositamente costruita, è possibile ammirare un esemplare di macchina per battere le castagne (costruita negli anni ’40 del secolo scorso), presentata come primo esempio di industrializzazione delle fasi di una tradizionale lavorazione manuale. Da qui ha inizio l‘itinerario del Bosco Addomesticato, che attraverso le vie del borgo conduce prima ad un essiccatoio recentemente restaurato, poi ad una radura nel bosco con la ricostruzione di due carbonaie (una intera ed una sezionata) ed infine ad un bosco di castagni.
L’essiccatoio, in dialetto canissu, è una struttura ampiamente diffusa in Valle Arroscia, utilizzata già nel Settecento e fino alla metà del secolo scorso specialmente intorno ai centri abitati che disponevano di boschi ricchi di castagneti. L’edificio seguiva uno schema pressoché fisso: un locale costruito in pietra, provvisto di un focolare centrale e di un solaio forato realizzato con travetti portanti e canne intrecciate sovrapposte (da qui il nome). Il graticcio era posto all’altezza di circa due metri dal fuoco ed era servito da aperture praticate nelle pareti laterali della struttura, dove venivano scaricate le castagne trasportate in sacchi dal bue o dal mulo e da cui, dall’esterno, si infilava un particolare attrezzo, una sorta di zappa, con il quale i frutti messi ad essiccare venivano rigirati almeno una volta al giorno. Il fuoco era mantenuto acceso per venti giorni e comunque fino al raggiungimento del giusto grado di essiccazione.
E infine si visitano le antiche carbonaie: un cumulo di legna verde, vuoto al centro per il focolare, sigillato con una lastra di roccia e coperto con terra umida, foglie, erba e muschio. Nei pressi, la baracca-tipo utilizzata dai carbonai.
L’essiccatoio e la carbonaia sono sempre visitabili mentre per accedere al museo è necessario contattare il Comune di Montegrosso al numero : 0183 328731
GIOCANATURA.IT – Si chiama www.giocanatura.it ed è un sito dedicato a famiglie, docenti e scuole, ma anche a chiunque abbia voglia di curiosare fra le bellezze naturalistiche della Regione . Il portale nato per volontà del Consorzio di gestione dell’area marina protetta del promontorio di Portofino e del Parco di Portofino è ricchissimo di colori, disegni e pagine divertenti da esplorare.
Giochi, passatempi, racconti e fiabe, storie di animali, foto curiose, ma anche spunti per attività didattiche, materiali divulgativi, consigli e iniziative introducono facilmente il visitatore di ogni età nel mondo delle aree protette, non solo marine. Sono scaricabili storie, poster, giochi e altro utilissimo materiale per far conoscere ai loro bambini le specie animali e vegetali più diffuse nel nostro territorio, ma anche i comportamenti più correttida tenere nei confronti dell’ambiente. Nella sezione Cose di tutti i parchi è possibile cliccare su una cartina dell’intera penisola italiana e selezionare le aree protette di ogni Regione, tra queste anche il Parco Alpi Liguri.