Il nostro riso: l’alta qualità non fa comunque il prezzo

Nel Mantovano e nella limitrofa provincia di Verona la raccolta del riso è iniziata sotto i migliori auspici, preannunciando un prodotto di alta qualità e di grande resa.

Le operazioni

“Le operazioni sono iniziate la settimana scorsa – ha commentato Marco Speziali, presidente di Apima (Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola) Mantova – e le rese per ettaro si attestano fra le 60 e 70 tonnellate. Anche in questo caso confermando la qualità del prodotto: il Vialone Nano e il Carnaroli”.
 

Tuttavia la qualità non incide minimamente sulla definizione del prezzo, che quest’anno vede in decisa flessione il valore attribuito al “Re dei risi”, il Carnaroli, quantificato attorno ai 330 euro per tonnellata, con un calo del 50% nell’arco di pochi mesi.

Il Carnaroli nasce in Lombardia nel 1945 dall’incrocio tra il Vialone (dall’alto contenuto di amilosio e dai chicchi sempre perfetti e ben sgranati) e il Lencino (riso molto lungo e molto grosso, dalla perla estesa). E’ ideale per i risotti e la cucina d’autore grazie all’elevata capacità di resistenza alla cottura.

Invariato invece il presso del Vialone Nano – il re dei risi semifini, più adatto a minestroni, timballi e insalate di riso – fermo intorno ai 425 euro alla tonnellata.

Il motivo di questa valutazione?

“In alcuni casi deve ancora essere smaltita la produzione 2011 – riconosce Speziali – e la domanda di Carnaroli sul mercato è piuttosto scarsa, anche se alcuni analisti non escludono che la frenata dei prezzi sia l’effetto di fenomeni speculativi”.
Nella filiera del riso il ruolo delle imprese agromeccaniche è insostituibile e non si limita alle fasi di raccolta, ma si estende all’essiccazione e allo stoccaggio.

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