Etichettatura, valorizzazione del Made in Italy, classificazione delle carcasse: queste le sfide per la suinicoltura italiana secondo Unapros

Etichettatura, valorizzazione delle produzioni made in Italy, classificazione delle carcasse suine: sono queste le sfide che attendono la suinicoltura nei prossimi mesi ed è importante che la filiera esprima una posizione chiara e coesa. Solamente una linea comune può risollevare un settore che non è ancora fuori dalla crisi”.

È questa la posizione di Lorenzo Fontanesi, presidente di Unapros, l’associazione di Op (Organizzazioni di produttori  di suini) che può contare su un patrimonio aggregato di animali superiore al 20% della produzione italiana.

La situazione attuale di mercato, rileva Fontanesi, “è meno preoccupante rispetto ai primi cinque mesi del 2013, ma non possiamo illuderci: storicamente durante l’estate i prezzi tendono a seguire l’andamento positivo dei consumi di carne suina. Purtroppo, però, rimane teso il rapporto fra le imprese e gli istituti bancari, ancora troppo rigidi nei confronti dei produttori, nonostante molti possano esibire una patrimonializzazione solida”.

Il numero uno di Unapros e di Opa richiama l’attenzione su politiche di valorizzazione del made in Italy, soprattutto alla luce delle recenti aperture doganali verso la salumeria a medio-breve stagionatura, che potrebbe trascinare ulteriormente le esportazioni, ridando ossigeno all’intera filiera.

“Avremo assolutamente bisogno anche dell’appoggio delle istituzioni in questa battaglia – aggiunge Fontanesi – e siamo certi che il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo farà il possibile a favore della difesa delle produzioni suinicole italiane. In questo senso un plauso e il massimo sostegno va all’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ha saputo coinvolgere le Regioni del Nord Italia sul protocollo di filiera sulla classificazione delle carcasse e che siamo certi garantirà sempre di più il proprio appoggio per valorizzare le produzioni suinicole di qualità”.

“Bisogna pertanto rafforzare il concetto di prodotto italiano – insiste Fontanesi – attraverso la promozione dei prodotti Dop, che può contare su suini nati ed allevati in Italia: una carta d’identità necessaria, insieme ad una genetica idonea alla salumeria di qualità, per portare risultati positivi”.

Parallelamente, raccomanda Fontanesi, “anche le norme sull’etichettatura dovranno assicurare la più ampia tracciabilità e trasparenza, assicurando una adeguata visibilità a tutti i soggetti coinvolti nella catena agroalimentare, dall’allevatore, al macellatore, fino allo stagionatore, in modo da creare una filiera virtuosa, che faccia dell’eccellenza e della riconoscibilità la propria carta d’identità”. Su questo fronte, Unapros sta contattando le principali organizzazioni di rappresentanza della suinicoltura europea, per costituire un fronte comune d’azione, nell’interesse degli operatori e dei consumatori, ai quali deve essere garantita l’opportunità di informarsi liberamente sui prodotti agroalimentari che intendono acquistare.

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