Earth Day, Cia: agricoltura sempre più ‘Green’, entro 2020 metà rinnovabili arriverà da campagne

‘L’agricoltura è un settore  strategico per gli equilibri ambientali del Pianeta, a partire dal  capitolo ‘energia’. Se verranno rispettati gli obiettivi europei,  infatti, entro il 2020 il 45 per cento delle rinnovabili verrà dalle  campagne, cioè dalla rivalutazione energetica degli scarti di campi e stalle. E oggi in Italia sono soprattutto i giovani a optare per la  produzione di biomasse e biogas, una scelta ecologica in grado di  diminuire l’impatto ambientale dell’impresa, ma anche una grande  chance per dribblare la crisi”. Lo afferma la Cia-Confederazione  italiana agricoltori, alla vigilia della 33 esima edizione della  Giornata mondiale della Terra, Earth Day, voluta dall’Onu, che si svolgerà  domani 22 aprile.
   

Earth Day, le posizioni Cia  

”Proprio partendo da una parziale riconversione delle aziende  agricole – spiega la Cia – le campagne potrebbero arrivare a rifornire  il nostro Paese non solo di cibo, ma anche di energia. Arrivando  complessivamente a incidere notevolmente sulla nostra dipendenza  dall’importazione di combustibili fossili. Con un doppio vantaggio:  fino a 20 miliardi di euro di risparmio in termini di costi e,  soprattutto, un grande beneficio all’ambiente con 240 milioni di  tonnellate in meno di Co2 nell’aria nei prossimi dieci anni”. ‘Perchè quello che rende particolarmente  conveniente la produzione di agro-energie è la natura della fonte trasformata, in tutti i casi costituita da scarti di produzione”.


“Quindi – spiega –  da materiali che altrimenti andrebbero smaltiti. Con i problemi logistici ed economici che questo comporta. è per questo che si tratta di una soluzione davvero capace di cambiare e di molto i bilanci aziendali, affiancando al reddito legato all’attività principale dell’impresa, il ‘food’ -che comunque resta la sua vera  vocazione- un guadagno aggiuntivo importantè’.
 L’agricoltura che fa bene all’ambiente, quindi, fa bene anche  a se stessa e lo dimostra il fatto che dal 2008 a  oggi la produzione di energia da biomasse agroforestali è cresciuta  del 60 per cento all’anno.

Da scarti delle potature

Una delle fonti più redditizie di  agroenergia è fornita dagli scarti delle potature di alcune delle  nostre piu’ importanti produzioni nazionali: l’olivicoltura. “Si stima che solo da rami e fronde degli ulivi della regione piu’  olivicola d’Italia – la Puglia – si possono ricavare ben 700.000 tonnellate l’anno di biomassa: materiale di scarto trasformato con un macchinario aziendale in cippato e pellet. Ovvero  fonti di energia termica da riscaldamento domestico e con una resa altissima,  pari all’85 per cento”.

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