Crisi: prodotti tipici pasquali “scontati” sulle tavole di tre italiani su cinque, con lotta a spreco salvati quasi 150 milioni

Colombe e uova di cioccolato in saldo sostituiscono merendine e biscotti. Almeno fino alla fine del mese tre italiani su cinque trasformeranno due dei simboli di Pasqua in prodotti per la prima colazione e per dolci spuntini pomeridiani, con un occhio puntato al risparmio e uno al riciclo. Lo ha stimato la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

COLOMBE E UOVA PASQUALI CON SCONTI FINO A 50% – Passata la festa, infatti, sono partiti i saldi sui prodotti tipici e nei punti vendita della Gdo, dai supermercati ai discount, si possono comprare colombe e uova di cioccolato a prezzi davvero convenienti – ha spiegato la Cia – con sconti che arrivano anche al 50 per cento. Un’occasione di risparmio che le famiglie colgono al volo, tanto più che questo tipo di saldi è di natura prettamente commerciale e non riguarda assolutamente la qualità degli alimenti.

D’altra parte, con la crisi e il potere d’acquisto sottoterra, le famiglie certamente non si lasciano sfuggire l’occasione di dimezzare il budget di spesa per i dolci e la colazione – ha osservato la Cia-. Senza contare che proprio le difficoltà economiche hanno invertito la tendenza “sciupona” degli italiani, che riscoprono il riciclo degli avanzi in cucina.

ITALIANI RIUTILIZZANO AVANZI –  Gli sprechi maggiori si concentrano proprio durante le feste, Natale e Pasqua in testa – ha ricordato la Cia- quando si arriva a buttare fino a un terzo del cibo acquistato, in particolare latticini, uova e carne (43 per cento), seguiti da pane (22 per cento), frutta e verdura (19 per cento), pasta (4 per cento) e dolci (3 per cento). Ma stavolta, nella Settimana Santa, l’attitudine “dissipatrice” degli italiani ha fatto un po’ marcia indietro. Consentendo di “salvare” dalla pattumiera il 15 per cento della spesa alimentare pasquale, per un valore di quasi 149 milioni di euro.

SCEGLIERE DI NON SPRECARE E’ ANCHE RIDURRE CO2 – Aguzzando la fantasia, infatti, sempre più famiglie stanno imparando come cucinare con gli avanzi di pranzi e cene – ha sottolineato  la Cia -. E non si tratta più solo di “riscaldare la minestra”, ma di creare piatti nuovi da quello che è rimasto nel frigo. Ad esempio con il pane raffermo si può fare il pangrattato, ma anche le bruschette, il pancotto e la pappa al pomodoro; con le verdure le torte rustiche, le zuppe e il brodo vegetale; con la cioccolata delle uova di Pasqua tanti dolci e ciambelloni. E il vantaggio non è solo economico, ma anche etico: impegnarsi a non sprecare cibo è anche una scelta ambientale, visto che – ha concluso la Ciac- ogni tonnellata di rifiuti organici genera ben 4,2 tonnellate di Co2.