Lombardia Expo Tour Cremona,Fava: ritiro grana, risorse insufficienti da governo

grana padano 2“Ben venga l’apertura di oggi del  ministro Martina, che ci ha informato di aver chiesto alla Ue i fondi per la proposta del ritiro forme per gli indigenti.  Ma noi abbiamo un Psr da 1 miliardo e 200 milioni, spiegatemi perché li posso usare per realizzare un impianto di mungitura e non per un’emergenza economica, in virtù della quale tra sei mesi magari quella stalla di cui ho finanziato l’impianto non c’è più. Ci dica il Governo, una volta per tutte, se ci mette nelle condizioni di poter intervenire per far sparire dal  mercato una parte di quel prodotto. Siccome più del 50 per cento  del latte lombardo viene destinato a un ciclo preciso, un’attività che oggi vive una crisi, o usiamo uno strumento  straordinario direttamente e le risorse le abbiamo oppure  abbiamo perso tempo”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi al convegno  ‘Dalle stalle lombarde a New York. Il Made in Italy alla sfida dei mercati’, organizzato nel corso della tappa cremonese del  ‘Lombardia Expo Tour‘.

Fava primo piano 2METTERE IN SICUREZZA PRODOTTI DI QUALITÀ – Fava ha replicato così al ministro delle Politiche agricole in merito alla proposta di ritiro delle forme di grana per gli indigenti.  Martina ha ricordato il bando da 12,5 milioni di euro per il  ritiro dei formaggi Dop. “O mettiamo in sicurezza il mercato dei prodotti trasformati di qualità o perdiamo tempo – ha aggiunto Fava -. La soluzione indicata dal ministro, che vale 12 milioni di euro per tutti i formaggi indistintamente, dal tutelato al non tutelato, non vale per il Grana padano. Addirittura il Reggiano non ha diritto a partecipare a quel bando e così abbiamo escluso di fatto l’11 per cento della produzione di Reggiano che sta in Lombardia, in provincia di Mantova.

stalla vaccheNITRATI, IN ATTESA DI RISPOSTE – Se, da un lato, abbiamo più strumenti col Psr – ha ricordato l’assessore lombardo -, dall’altro abbiamo quasi il 45 per cento di aziende fuori dal sistema, che non possono essere finanziate, per cui i soldi del Psr non posso usarli. Allora: o chiariamo che quel sistema non va o altrimenti abbiamo perso tempo”.” “Il calendario dei nitrati è una scelta demenziale italiana – ha proseguito Fava -,un’applicazione nostrana di una norma europea. Noi ci eravamo lasciati a un tavolo interministeriale dicendo che, entro il 30 giugno, sarebbe uscito un decreto. Ma un provvedimento sul digestato non ci avrebbe risolto il problema: non devo salvaguardare il biogas, ma i produttori di latte”. “Non solo – ha proseguito Fava -, se il provvedimento arrivasse il 1 novembre, entrerebbe in vigore la regolamentazione dell’anno precedente. Che arrivi o no in quella data allora non cambia nulla e la prossima stagione sarà ancora regolamentata con modalità che mettono in difficolta le imprese e che non ci permettono di usare le risorse come si dovrebbe”.

ITALIA SI SALVA CON AGROALIMENTARE LOMBARDO – Fava ha nuovamente stigmatizzato l’atteggiamento dell’Europa“”che parla in modo astratto di sviluppo rurale, dicendo che siamo sbilanciati sulle imprese. Noi abbiamo gli agricoltori che vivono del loro mestiere, non abbiamo altri sistemi. Dobbiamo affermare questo a Bruxelles, altrimenti diventa un problema per il resto d’Europa se salta la nostra filiera, un mondo fatto da gente che lavora a prescindere dallo stato di crisi”. “Se si salva il sistema agroalimentare lombardo ha concluso Fava -, si salva il resto del Paese dall’idea che debba intervenire l’Europa con misure straordinarie. Non si tratta di essere irrituali, io devo cercare di dare risposte a un mondo agricolo che le attende da tempo”.

maroni seduto con micMARONI:CON EXPO PIÙ ATTENZIONE A TERRITORIO E AGRICOLTURA  –   “A fine mese sarò a Washington, dove  Regione Lombardia è stata inviata come Regione d’onore, alla  riunione annuale degli Italiani in America, alla quale, di norma, partecipa anche il presidente degli Stati Uniti. Sarà l’occasione per chiedere anche a Barak Obama un impegno forte a  tutela del Made in Italy”.  Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni  che ha partecipato al convegno dell’ottava tappa del ‘Lombardia Expo Tour’ a Cremona.

Italian soundingSTOP ITALIAN SOUNDING – Ricordando l’ottima collaborazione costruita con Coldiretti, “che voglio prosegua anche dopo Expo”, il governatore ha voluto porre l’accento sull’impegno forte di Palazzo Lombardia proprio sul tema della difesa delle produzioni  agroalimentari, un’eccellenza della Lombardia e dell’Italia, minacciate dal consumo nel mondo di prodotti che sembrano italiani, ma tali non sono”. “Un fenomeno – ha spiegato il presidente – che crea un danno pari a 60 miliardi di euro, il doppio di tutto il nostro export nel settore. Se noi riusciamo a ridurlo anche solo del 10 per cento, vuol dire recuperare 6 miliardi per le nostre imprese. Per questo abbiamo preso l’iniziativa e abbiamo scritto un protocollo che impegna gli Stati europei in questa lotta e vogliamo che Expo sia l’occasione perché la Commissione europea e tutti i Paesi Ue, prendano questo impegno”.

Cremona arteTERRITORIO UNICO – Altro obiettivo da raggiungere attraverso Expo, ha evidenziato il presidente, quello di “valorizzare la Lombardia e farla conoscere in tutto il mondo, riuscendo a far tornare buona parte dei visitatori dell’Esposizione universale anche negli anni a venire”. “Sul nostro territorio – ha sottolineato Maroni – abbiamo bellezze artistiche e naturali, uniche al mondo. Dobbiamo imparare a valorizzarci di più, perché magari anche Lombardi non sanno che nella loro regione ci sono 13 siti Unesco, compreso quello della liuteria cremonese, iscritto nella lista del Patrimonio immateriale dell’umanità”.

campagna CremonasDIFESA DEL SISTEMA CAMERALE – Citando il bando da 10 milioni di euro che Regione Lombardia ha fatto per stimolare iniziative dei territori per Expo, Maroni ha ricordato la questione relativa al futuro delle Camere di commercio: “Noi – ha detto – abbiamo un ottimo rapporto con queste realtà e abbiamo sottoscritto un Accordo di programma per co-finanziare iniziative a favore delle imprese e anche iniziative per Expo”. “Il sistema camerale lombardo funziona – ha concluso il presidente -, non è un costo. La decisione che il Governo ha preso di dimezzare il contributo alle Camere di commercio mette in difficoltà la possibilità di questo sostegno. Abbiamo avanzato delle proposte emendative e auspico una modifica, che possa salvaguardare questo sistema, che, ripeto, funziona bene”.

CREMONA, RECORD SCUOLE DI AGRARIA –  Fra il 2008 e il 2014 le iscrizioni nelle scuole di agraria della provincia di Cremona hanno fatto un balzo del 25%, è la risposta dei giovani – ha fatto sapere Coldiretti di Cremona – agli anni della crisi.

Campagna Cremona 2TUTTI CUOCHI – Infatti, secondo il sondaggio Coldiretti/Ixè, il  54% dei ragazzi oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21%) o fare l’impiegato in banca (13%). Inoltre  il 50% degli italiani ritiene che cuoco e agricoltore siano le professioni con la maggiore possibilità di lavoro. “E’ un “ritorno alla natura”  – con l’agricoltura e l’alimentazione viste come sbocco lavorativo – che parte dalle scuole, con il boom di iscrizioni negli istituti di agraria” evidenzia Coldiretti Cremona, che, nell’ambito del Mercato di Campagna Amica sbocciato nei centralissimi corsi Verdi-Campi-Garibaldi per la tappa cremonese del Lombardia Expo Tour, ha voluto dare ampio  spazio agli stand degli studenti di agraria, presenti con attività e laboratori tesi a raccontare “la scuola in agricoltura”.

La crisi – ha affermato  Coldiretti – ha ridisegnato le figure professionali del futuro, con il crollo a livello nazionale degli  iscritti alle prime classi degli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing (che sono scelti da appena 45531 giovani con un calo del 4% rispetto allo scorso anno) e per la prima volta nella storia educativa del Paese c’è stato  il sorpasso dai giovani che hanno optato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, che sono stati ben 48867, in aumento del 5%.

A livello nazionale, gli istituti agrari hanno registrato un aumento record di iscrizioni del 12%, facendo segnare il maggiore incremento nel numero di iscrizioni per il 2015 rispetto allo scorso anno.

alunni Stanga CremonaPer Cremona il trend risulta ancora più significativo: l’Istituto d’Istruzione Superiore di agraria “Stanga”  (che raccoglie i plessi di Cremona, Crema e la “scuola Casearia” di Pandino, con un numero complessivo di 980 alunni), da anni mostra il segno “più”. Dalle iscrizioni dell’anno scolastico 2008/2009 a quelle del 2014/2015 l’incremento per la scuola di agraria della provincia di Cremona è del 25%. 

Si è passati dai 780  iscritti del 2008 ai 798 dell’anno 2009, agli 854 dell’anno 2010 agli 883 del 2011. Lieve flessione solo nel 2012 (con 853 iscritti), ma subito seguita dal balzo in avanti degli anni 2013 (921) e 2014 (ben 980). La soglia dei mille iscritti è ormai a portata di mano. Con alunni che giungono da Cremona, Brescia, Piacenza, Mantova.

Un “caso nel caso” è rappresentato dal plesso di Crema, che negli ultimi tre anni ha vissuto un balzo di oltre il 40%, passando da 50 iscritti alla classe prima nell’anno 2011/2012 agli 89 nuovi iscritti all’anno accademico 2014/2015.

Interessante anche il dato sulle ‘quote rosa’. In una scuola che è sempre stata a nettissima prevalenza maschile, a Cremona si nota una crescita, più lenta ma comunque significativa, del numero delle ragazze che scelgono di diventare perito agrario o agronomo, con il sogno nel cassetto di diventare imprenditrici agricole. Per l’istituto agrario del territorio, si è passati dalle 116 ragazze che frequentavano l’agraria nell’anno didattico 2008/2009 alle attuali 171, iscritte per l’anno accademico ormai iniziato.

donne 8 marzoNumeri che lasciano prevedere un aumento del numero delle imprenditrici agricole in provincia di Cremona: attualmente – nella classifica delle 5.375 imprese guidate da donne in provincia di Cremona – l’agricoltura è al terzo gradino (con 716 imprese agricole guidate da donne), superata dal commercio (con 1.568 imprese in rosa) e dai servizi per la persona (851 imprese al femminile). (dati 2° trimestre 2014 – fonte: InfoCamere – CCIAA Cremona)

“Sempre più giovani – ragazzi e ragazze – vedono che nella valorizzazione del vero Made in Italy legato al territorio c’è una concreta prospettiva di futuro e di crescita nel paese. Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha affermato il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini,  nel sottolineare che “l’esperienza conferma che molti giovani stanno dimostrando di saper riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”.

“Quello che ancora manca – ha concluso Voltini –  è una giusta redditività, con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell’informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati”.

 

CREMONA –  Istituto d’Istruzione Superiore “Stanga” – gli  iscritti

Iscrizioni:                          Numero alunni               Maschi               Femmine

Anno 2008                               780                          664                       116     

Anno 2009                               798                          695                       103

Anno 2010                               854                          724                       130

Anno 2011                               883                          743                       140

Anno 2012                               853                          725                       129

Anno 2013                              921                           771                       150

Anno 2014                              980                           809                       171

 

 

DATO NAZIONALE

LE ISCRIZIONI AL PRIMO ANNO DELLE SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI 2014/15

 

                                                           DISTRIBUZIONE PERECENTUALE

LICEI                                                                       49,8

ISTITUTI TECNICI                                                  30,8

ISTITUTI PROFESSIONALI                                   19,4

TOTALE                                                                 100,0

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Miur

 

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