Con il Ministro dell’Agricoltura Hayashi alle origini delle tradizioni alimentari nipponiche
Calda accoglienza a Milano per la visita di Yoshimasa Hayashi, Minister of Agricolture, Forestry and Fisheries (MAFF) of Japan, nello showroom Anteprima in occasione del laboratorio di cucina sull’arte di preparare un “bento” ispirato al personaggio di Hello Kitty, Special Ambassador di Padiglione Giappone a Expo 2015.
In linea con il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, l’evento, organizzato sotto l’egida del Ministero dell’Agricoltura in collaborazione con le aziende giapponesi Kikkoman e Marukome, ha visto protagonisti ragazzini e genitori nella preparazione della sfiziosa “schiscetta” giapponese: il bento. Guarda il video.
Grazie alla guida di Sari Morimoto – chef giapponese del ristorante meneghino WellKome – i partecipanti hanno utilizzato ingredienti della cucina giapponese per preparare il tipico piatto. Il bento, infatti, è un pasto monoporzione fatto in casa, una tradizione molto radicata nella cultura nipponica fin dai tempi del tardo periodo Kamakura (1185-1333).
Comunemente utilizzato come “packed lunch” da portare al lavoro, a scuola o in viaggio, il bento tradizionale è un pasto a base di riso, carne o pesce, e verdure composto in un contenitore a scomparti. Il bento box diventa così espressione dell’amore per chi lo si prepara – la moglie per il marito, la mamma per i figli – dal momento che richiede molta cura nell’impiattamento: un equilibrio tra porzioni, gusto e aspetto estetico.
Una vera e propria arte per donare emozioni che, negli ultimi anni, è divenuta oggetto di gare, in cui trionfa colui che prepara il più bel “kyaraben”, ovvero un “character bento” con i personaggi della cultura popolare giapponese.
Al Ministro Hayashi, divertito dalla presenza della mascotte e dall’entusiasmo dei piccoli partecipanti, abbiamo rivolto 3 domande in esclusiva legate al mondo agricolo nipponico e alla percezione di Expo e del Made in Italy.
Ministro Hayashi, è appena stato a visitare Expo, quali sono le sue impressioni e quali le aspettative per il vostro Paese?
Abbiamo visitato questa mattina il Padiglione Giappone e abbiamo potuto non solo vedere, ma anche sperimentare un percorso sensoriale del cibo che inizia dall’agricoltura, passa attraverso la vita e le abitudini alimentari supportate dalla tradizione, giunge al teatro virtuale e quindi arriva al ristorante reale. Il nostro alimento base è il riso e apprezziamo una grande varietà di cibi come il pesce, i crostacei e le verdure.
Questo grazie alla diversificazione delle industrie agricole, forestali e ittiche locali che da tempi immemorabili operano in armonia con la natura. Il Padiglione Giappone offre al visitatore segnali tangibili della cucina giapponese che da sempre si ispira alla saggezza della natura e in questi mesi, con Expo, ha l’opportunità di svelarsi al mondo.
Dall’agricoltura al cibo per tutti. Come riuscite a contrastare efficacemente l’esigua disponibilità di terreno? E qual è il dopo Fukushima?
Il nostro territorio ha una superficie coltivabile ridotta e gli appezzamenti sono limitati, ma utilizziamo tecnologie avanzate (Robot, GPS) per risolvere queste difficoltà e aumentare la produttività.
Da due o tre anni abbiamo avviato delle politiche a favore dei giovani: abbiamo unito i piccoli terreni per creare terreni più ampi da coltivare in comune per ridurre i costi e dare un nuovo valore aggiunto all’agricoltura.
Per dare speciale assistenza alle persone anziane, da tempo abbiamo avviato politiche agroalimentari per produrre prodotti specifici e adeguati alle persone anziane con difficoltà di deglutizione e bisogni speciali.
Sempre nell’ottica di valorizzare e ottimizzare le risorse. Infine, per quanto riguarda la sua domanda in merito al disastro nucleare di Fukushima, secondo il programma stiamo procedendo con il ripristino delle zone limitrofe e in alcune di queste l’agricoltura si è in parte ripresa. Siamo ancora in attesa delle opportune verifiche, in costante monitoraggio, per la zona della centrale nucleare, dove ancora persistono condizioni di contaminazione.
Il grande dibattito in Italia e in Europa riguarda il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) che rischia di penalizzare il Made in Italy. Qual è la posizione del Giappone?
E’ la prima volta che sento esplicitamente di questo trattato. Il Giappone sta studiando regolamentazioni delle esportazioni che si avvicinino il più possibile al sistema Europeo di riconoscimento delle GI (Geographical Indication). Tuttavia è vero che gli USA non ne riconoscono l’applicazione.
Da parte mia auspico che Giappone, Europa e USA possano arrivare a un accordo condiviso che tuteli e salvaguardi le GI nel rispetto delle reciproche tradizioni.