Intervista a Ministro Martina: Isa soggetto cruciale a servizio delle imprese, in agricoltura un mix pubblico e privato

Martina 2“Considero Isa un soggetto cruciale, sono per metterlo al servizio ancora di più delle esperienze della media impresa agroalimentare italiana per fare investimento. Dico di più: da qui a fine anno vedrete che noi presenteremo un piano triennale degli investimenti dei nostri enti verso le imprese agroalimentari italiane che avrà la dimensione di un impegno finanziario non banale”.

Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina rispondendo a una precisa domanda rivolta da Arga Lombardia Liguria in occasione del Consiglio informale dei Ministri dell’Agricoltura Ue che si è chiuso ieri a Milano dopo la prima tappa in Franciacorta, a Erbusco, Azienda Cà del Bosco, domenica scorsa.

Isa

CHI E’ ISA – ISA (Istituto Sviluppo Agroalimentare) è la società finanziaria con socio unico il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), che promuove e sostiene progetti di sviluppo agroindustriale che, comportino, come ricaduta indotta, un miglioramento strutturale dei livelli di reddito dei produttori agricoli.

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RUOLO CENTRALE – “Per me Isa – ha continuato il Ministro – è una delle realtà più interessanti e potenzialmente centrali nel progetto anche di riorganizzazione dei servizi che il Ministero delle Politiche agricole può offrire all’esperienza agroalimentare italiana. Abbiamo visto che i numeri e le condizioni attraverso le quali Isa può intervenire a sostegno di progetti di sviluppo dell’agroalimentare italiano costituiscono leve strumentali molto interessanti”.

COSA FA ISA – L’intervento di ISA si rivolge a società di capitali e società cooperative economicamente e finanziariamente sane, la cui redditività sia dimostrata e ha l’obiettivo di favorire i processi di aggregazione tra imprese e agire in una logica unitaria di sistema.

Alla tradizionale attività di erogazione di finanziamenti a tasso agevolato, ISA affianca operazioni di investimento a condizioni di mercato per dare impulso a nuove iniziative imprenditoriali, le cui caratteristiche rispondano alle esigenze di un mercato sempre più flessibile e dinamico.

ISA si propone non solo come investitore istituzionale ma anche come elemento catalizzatore e insieme promotore di scelte strategiche, iniziative commerciali e decisioni operative volte ad accelerare il consolidamento e lo sviluppo delle imprese del settore agroalimentare italiano.

Martina stampa

AL FIANCO DELLE IMPRESE – “Spesso noi, giustamente, discutiamo con il mondo dell’impresa – ha aggiunto Martina – dell’insufficienza di strumenti di relazione tra pubblico e privato quando un’impresa vuole investire. Io non voglio farla semplice, però penso di poter dire che con una corretta e piena informazione noi possiamo offrire alle imprese agroalimentari italiane un menu di interventi molto interessanti. Poi ciascuna impresa fa storia a sé e si muove come crede, però è interessante fare avanzare questo rapporto tra pubblico e privato”

ULTIMO INTERVENTO A FAVORE DELL’OLIO ITALIANO -“Nei giorni scorsi – ha precisato il Ministro Martina –  abbiamo firmato un accordo per me simbolicamente anche interessantissimo: Olio Dante è una realtà di media impresa del Sud, radicata in Campania che si svilupperà grazie a questa interazione con Isa”.

FINANZIATO PROGETTO DI SVILUPPO – L’operazione a cui fa riferimento Martina è stata siglata la scorsa settimana al Mipaaf e ha consentito a ISA di entrare con il 20% nel capitale di Olio Dante con una iniezione di 15 milioni a condizioni di mercato. L’amministratore unico di Isa, Enrico Corali, ha spiegato durante una conferenza stampa che si tratta di “una forma ibrida di investimento” che non si configura come aiuto, trattandosi di capitale pubblico ma di un intervento mirato a un progetto di sviluppo di questa azienda del Sud, in cui Isa interviene appunto con un “aumento di capitale di 15 milioni a cui si aggiungono altri 15 milioni del gruppo Mataluni” cui fa riferimento Olio Dante.

Olio dante

INVESTIMENTI PER 30 MILIONI – L’accordo ha una durata di 8 anni e si prevede un rendimento annuo tra un minimo del 4,25% e un massimo dell’8,50%. Lo scopo dell’iniziativa è lo sviluppo delle vendite di olio italiano al 100% sia in Italia che all’estero. Gli investimenti stimati sono dunque pari a 30 mln. Gli obiettivi principali sono l’incremento del fatturato per complessivi 100 milioni all’anno derivante per il 90% dall’export, principalmente verso gli Usa. L’incremento dell’utilizzo di olio italiano dagli attuali 45 milioni di kg circa a oltre 65 milioni di kg.

La capacità produttiva annuale del gruppo Mataluni che comprende i marchi Dante, Topazio, Olita e Vero, è di 100 milioni di litri di olio, di cui il 70% di semi e il 30% di oliva. Il gruppo ha 200 dipendenti.

COSA HA FATTO ISA – Isa ha già portato a compimento altre operazioni simili, a condizioni di mercato, con altri importanti marchi del made in Italy agroalimentare quali Conserve Italia, Ferrarini, Casalasco, Gruppo italiano vini e Amalattea.

LE PROSPETTIVE PER IL SETTORE AGRICOLO – Affrontando i temi di attualità in discussione in questi giorni, il titolare delle Politiche Agricole si è soffermato anche sulle prospettive per il sistema agricolo e, anche, sulle conseguenze che avrà sul comparto il Jobs act in discussione al Senato. “Per la prima volta c’è una scontistica Irap dedicata alle imprese agricole che assumono – ha spiegato il Ministro Martina conversando con i giornalisti – con una modularità dello sconto che in alcune regioni arriva ad essere molto interessante, piuttosto che i crediti di imposta che abbiamo attivato, o ancora la deduzione di un terzo del costo complessivo della contribuzione per il dipendente a favore di chi vuole assumere”.

lavoratori campagna

LO SCENARIO DISEGNATO DAL JOBS ACT – “Sul rapporto giovani-lavoro –agricoltura – ha ricordato Martina – abbiamo già fatto delle cose, non abbiamo aspettato il Jobs act: la delega lavoro è un’occasione per fare un ulteriore passo in avanti: con il ministro Poletti abbiamo discusso più volte su alcune misure che stanno dentro a quell’intelaiatura generale legata alla riforma del lavoro ma hanno una ricaduta particolare su di noi: ad esempio il tema voucher”.

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LE TERRE DEMANIALI, IN OTTOBRE IL BANDO – “Quanto alle altre opportunità – ha detto ancora Martina – abbiamo fatto un primo bando per 5.500 ettari ed era la prima volta che lo Stato italiano sbloccava un tema di riconversione di terre pubbliche riorientate alla produzione agricola. Sappiamo che è solo una tappa e da ottobre l’Agenzia del demanio farà uscire i bandi per acquistare o affittare i terreni”.

REGIONI E COMUNI PROTAGONISTI – “La seconda tappa – ha concluso Martina – chiama in causa direttamente le Regioni e i comuni: le proprietà pubbliche dismesse, soprattutto in alcune zone del Paese, appartengono proprio a Comune e Regioni. La proposta che facciamo, come già anticipato in Conferenza Stato-regioni, è di adottare insieme uno schema tipo di convenzione tra Demanio, Mipaaf e Regione interessata per poter lavorare all’apertura di bandi regionali. Ci sono territori e regioni più disponibili… Vorrei completare entro fine anno”.

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