Chianti Classico da 300 anni il primo territorio del vino

di Giovanna  Moldenhauer

bollino

Il Chianti Classico nel 2016 celebra la sua storia da quel 24 settembre 1716, quando il Granduca Cosimo III de’ Medici decise di delimitare con un bando, per la prima volta nella storia, alcuni territori particolarmente vocati per la produzione di vini di alta qualità. Il Bando s’intitolava “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Val d’Arno di Sopra”, in cui l’area più estesa era rappresentata proprio da quel territorio compreso tra le città di Firenze e Siena in cui nasceva l’omonimo vino Chianti (oggi Chianti Classico). Un territorio che già allora riscuoteva un grande successo, tanto da far nascere, nella mente del lungimirante Granduca, l’idea di proteggerlo e tutelarlo. Considerando che l’attuale concetto di denominazione nasce solo nel ‘900, pensare che qualcuno, 300 anni fa, ebbe l’idea di ufficializzare il successo di questo particolare connubio fra uomo/natura/prodotto/territorio, fa un certo effetto. Non esistono difatti altre zone che possono vantare una storia simile, non esistono altri vini che possono legarsi a questa storia, se non i cugini del Carmignano, Pomino e Val d’Arno di Sopra, i cui territori sono compresi anch’essi nel bando di Cosimo III.

All’inizio del XX secolo, quando la notorietà del vino Chianti aumentava di anno in anno e il territorio di produzione non riusciva più a soddisfare la crescente richiesta nazionale e internazionale, si iniziò a produrre vino al di fuori della zona del Chianti delimitata nel 1716, chiamandolo ugualmente “Chianti” o “vino prodotto all’uso del Chianti”.Esterno del Convento di Radda sede del Consorzio del Chianti Classico Fu così che nel 1924 nacque il “Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d’origine” scegliendo come simbolo il Gallo Nero, storico emblema dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari nella sua “Allegoria del Chianti” sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Luogo dove avverranno festeggiamenti il 24 settembre 2016 ben trecento anni dopo il bando.

Nel 1932 viene aggiunto il suffisso Classico per distinguere il Chianti originale da quello prodotto al di fuori del territorio delimitato. Nel 1984 Il Chianti Classico ottiene la DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita), che rappresenta il riconoscimento più alto per i vini italiani di qualità. Nel 1996 diventa una DOCG autonoma e nel 2010 le due denominazioni Chianti e Chianti Classico vengono di fatto separate, per cui oggi non si possono produrre vini Chianti nella zona di produzione del Chianti Classico. Nel 2013 l’Assemblea dei soci approva una serie di modifiche al disciplinare di produzione che danno l’avvio a un vero e proprio riassetto della denominazione.

Il logo per i Trecento anni ridotto

Consapevole dell’importanza di questo traguardo, il Chianti Classico ha in programma un cartellone di eventi che si svolgeranno nel corso di tutto il 2016 per celebrare, con una serie d’iniziative mirate, questo importante traguardo storico. Tutte le iniziative del Trecentesimo saranno contraddistinte da un logo creato per l’occasione: una sorta d’identificazione visuale in grado di sintetizzare i 300 anni in un’immagine pulita, immediata e al tempo stesso di forte impatto, che gioca con le due date che segnano il punto di partenza e il punto di arrivo della denominazione. Anche il claim che le accompagna esprime con semplicità un concetto di grande portata, che racconta al mondo come il Chianti Classico sia “Il primo territorio di Vino”.

Banner ridotto

“Questo logo sarà anche il protagonista di uno speciale bollino – commenta Giuseppe Liberatore, direttore Generale del Consorzio – che sarà apposto su ogni bottiglia di Chianti Classico in tutte le manifestazioni organizzate in occasione del Trecentesimo. Il clou dei festeggiamenti avrà luogo sabato 24 settembre, giorno della firma del bando, in due luoghi della città di Firenze, simbolo d’arte e cultura, di ieri e di oggi: il Salone dei 500, in Palazzo Vecchio, dove all’ombra del Gallo Nero del Vasari racconteremo a un pubblico di stampa e autorità nazionali e internazionali la nostra storia, e il Nuovo Teatro dell’Opera che saluterà i 300 con un concerto a noi dedicato”. Aggiungendo poi “Il Chianti Classico non è solo un vino, è un territorio”.

La qualità del paesaggio è il vero valore aggiunto della viticultura chiantigiana e le aziende agricole ne sono custodi naturali, poiché attraverso il loro lavoro quotidiano hanno saputo mantenerlo, valorizzarlo e promuoverlo.

Chianti classico bicchiere di vino con sfondo paesaggioUn’intraprendenza espressa dalla voglia di non fermarsi mai: come dimostra il recente riassetto della denominazione e l’introduzione della nuova categoria di Chianti Classico, Gran Selezione, una vera e propria inversione di tendenza nel panorama vitivinicolo italiano. Per la prima volta nella storia delle denominazioni del nostro Paese, il Chianti Classico si è dotato di una nuova tipologia di vino guardando alla punta della piramide qualitativa invece che alla base. Su questi presupposti si è fondato il rinnovato successo del Chianti Classico nel mondo, con una penetrazione commerciale in oltre 70 paesi di tutti i continenti pur con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici, soprattutto il Nord America, l’Europa e alcuni mercati asiatici. Nel 2015 le vendite complessive del Gallo Nero hanno continuato il loro trend positivo, segnando un +8% rispetto all’anno precedente che si attesta mediamente sulle 35.000.000 bottiglie degli ultimi anni merito sicuramente del forte impulso dell’export ma anche di una buona ripresa del mercato domestico.

Liberatore e Zingarelli ridotto“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato del Chianti Classico – afferma Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio (a destra nella foto) – un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, che ha rilanciato il Chianti Classico sul palcoscenico della critica internazionale, posizionandolo fra le eccellenze enologiche mondiali. Un risultato che è il giusto coronamento dei grandi sforzi e del lavoro di tutti i produttori, un premio alla compattezza sociale e alle scelte coraggiose e intelligenti intraprese insieme negli ultimi anni”.

Cartella stampa e spilla ridottoFra le iniziative anche una tappa dedicata del Giro d’Italia 2016. Si tratta della nona tappa, la corsa a cronometro individuale intitolata al Vino Chianti Classico che promette di essere una delle frazioni più attese del prossimo Giro, oltre che decisiva per le sorti della classifica. La Chianti Classico Stage è in programma per domenica 15 maggio 2016 e si svilupperà lungo un percorso di quaranta chilometri tra Radda e Greve in Chianti. Sarà una prova di grande impegno per i partecipanti che dovranno cimentarsi tra profondi sali-scendi, rotonde impegnative e pochi rettilinei, e di forte intensità emotiva per chi guarderà sfrecciare i corridori sul territorio del Chianti Classico, passando per i più bei luoghi di questo territorio come Castellina in Chianti, Pietracupa, Sicelle e Panzano in Chianti, per concludersi a Greve in Chianti.

Sabato 14 maggio si terrà una “pedalata amatoriale” aperta al pubblico sul percorso della cronometro. Una gara molto seguita giunta alla sua terza edizione che ha visto, lo scorso anno, ben 900 partecipanti. Gli scenari mozzafiato potranno quindi essere condivisi dagli amanti del ciclismo, amatori e professionisti, ma anche dagli spettatori: oltre all’appuntamento il 15 maggio con il Giro d’Italia, alla gara amatoriale del giorno prima, sono in programma il 18 settembre il Gran Fondo del Gallo Nero, il 4 ottobre l’Eroica, per amanti del vintage e delle sfide estreme.

Ma non solo : per questo trecentesimo anniversario il territorio del Chianti Classico offrirà una stagione eccezionalmente ricca, con ben 38 eventi da aprile a ottobre. La scaletta può sembrare serrata, ma per certo è varia, spaziando dallo sport alla musica, a conferenze sulla storia e sull’arte, e ovviamente all’enogastronomia.

Chiostro del convento di Radda ridotto

Si potrà fare un tuffo nel passato a Radda (Radda Medioevale), partecipare a una maratona (la Maratona del Chianti, il 5 giugno a San Casciano Val di Pesa e l’Ecomaratona del Chianti, 15 e 16 ottobre, Castelnuovo Berardenga), assistere ad un festival di musica organistica a Radda in Chianti (da giugno a agosto) o di blues a Castelnuovo Berardenga a luglio.

Gli appuntamenti con la cucina toscana non mancheranno: dal format più moderno dello street food (Barberino Val d’Elsa, 16 e 17 aprile, San Casciano a giugno) alla sfida culinaria di uno dei piatti-immagine della regione, la bistecca, in un campionato a lei dedicato (San Casciano Val di Pesa, Mercatale, a giugno), e molti altri ancora.

Ad accompagnare i piatti tradizionali è il vino del Gallo Nero, esaltandosi negli abbinamenti a seconda della tipologia del piatto e del vino a seconda che si tratti di Riserva o di Gran Selezione, di cru o di vino d’annata.

23 – 24 aprile Greve in Chianti Ruffoli Wine Festival, Ruffoli

14 – 15 maggio Castellina in Chianti Pentecoste a Castellina

2 – 5 giugno Greve in Chianti Profumi di Lamole

4 – 5 giugno Radda in Chianti Radda nel Bicchiere

7 luglio Barberino Val d’Elsa Notte rosa

10 agosto Castellina in Chianti Calici di Stelle

12 agosto Castelnuovo Berardenga Calici di Stelle

8 – 11 settembre Greve in Chianti Expo del Chianti Classico

16 – 18 settembre Greve in Chianti Vino al Vino, Panzano

24 – 25 settembre Greve in Chianti Montefioralle Divino

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