Agricoltura, Gianni Fava : questi gli obiettivi di Regione Lombardia in politica Ue

“I nostri obiettivi nell’agricoltura come Lombardia nelle politiche Ue coincidono con esigenze e specificità dei territori che rappresentiamo. Se stiamo dentro a un meccanismo di confronto a livello europeo in cui le linee prevalenti vanno in direzione opposta a questi interessi, noi ci opporremo, cercando di far sponda con altre realtà a noi simili. Questo vale, in generale, in tema di delocalizzazione delle imprese, che non possiamo più sopportare, e in particolare per quel che riguarda l’agricoltura”. Così Gianni Fava, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia  a Bruxelles, in occasione dell’Incontro istituzionale dei rappresentanti dei Quattro Motori d’Europa.

Territorio a vocazione specifica

Il nostro è un territorio a vocazione specifica – ha spiegato Fava –  mentre il processo di “greening“, che trova ampio spazio in azioni e misure previste dalla Politica agricola Comunitaria, punta a favorire particolarmente i paesi del Nord Europa“.  

Nuovi mercati per far crescere profitti

“Riconoscere l’importanza delle differenze tra agricolture europee e in particolare di quelle più produttive e attive – ha spiegato Fava – dovrebbe partire proprio dalle regioni più competitive”.
Nelle nostre regioni, più che in altri territori, “il sistema primario e agroindustriale assumono duplice rilevanza strategica su funzioni come quella economica e quella di servizio. Essenziali da un lato per la sicurezza e la tenuta economica del Paese. E, dall’altro, per lo sviluppo equilibrato del territorio nelle regioni molto urbanizzate“.

I nuovi mercati

In agricoltura “i nuovi mercati – ha aggiunto Fava – non servono per esportare aziende, quanto piuttosto per far crescere la penetrazione dei nostri prodotti e conquistare nuovi margini di profitto”.
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Azzerare consumo suolo

“I fenomeni di consumo o degrado di suolo agricolo a tassi insostenibili – ha ribadito ancora una volta Fava – devono essere azzerati a favore di una espansione urbana solo nelle aree dismesse“.

La politica agricola comunitaria

“La politica agricola comunitaria deve favorire una crescita competitiva e sostenibile di tutte le agricolture europee. Vedo, tuttavia, ancora qualche criticità in merito a un greening concretamente applicabile in tutta Europa. Nelle aree ad agricoltura intensiva di pianura il suo successo dipenderà dalla convenienza rispetto alla produttività delle superfici che qui è altissima. Il rischio concreto è che vaste aree di pianura non saranno coperte né dal greening, né dalla ‘condizionalità’ tradizionale. Ovvero l’insieme di regole per la gestione dell’azienda agricola nel rispetto dell’ambiente. E ciò determinerà il fallimento sostanziale della Pac laddove dovrebbe concentrare il suo successo. In tal senso le posizioni del Parlamento e del Consiglio europeo sono decisamente più vicine alle nostre posizioni. A sottolineatura dell’importanza in agricoltura delle differenze territoriali”. (Ln)

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